La scrittrice Ella Maillart diceva di avere l’impressione che la sua gatta «non potesse vedere niente senza utilizzare le orecchie». Il francese Jean-Louis Hue disse delle orecchie del gatto: «Afferrano i suoni come la mano afferra un oggetto».
L’udito non riposa neppure durante il sonno: quante volte ci capita di nominarlo mentre dorme e vedere che muove le orecchie come a dire “parlate di me?”. Il gatto è meraviglioso anche per una sua caratteristica percettiva: i rumori privi d’interesse, per quanto forti, sono captati ma eliminati dalla percezione. Però bastano il fruscio di un topo, l’apertura dello sportello del frigorifero o altri suoni evocativi o inquietanti per svegliarlo subito.
Le orecchie del gatto sono vigili ventiquattr’ore al giorno. Probabilmente è per questo motivo che riposa per intervalli di tempo molto brevi, e quindi ha bisogno di lunghi periodi di sonno.
Fonte: Amici di Casa, marzo 2018
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