L’ultima applicazione in ordine di tempo dell’olfatto canino riguarda ancora il Sars-CoV-2. Spiega la ricercatrice Mariangela Albertini, che ha in corso uno studio in collaborazione con l’Azienda socio sanitaria territoriale Fatebenefratelli Sacco di Milano e con i Medical Detection Dogs Italy Onlus:
Al momento sono uscite due bozze di articoli scientifici in attesa di valutazione.
Il primo è francese e riguarda test condotti all’École Nationale Vétérinaire d’Alfort di Maisons-Alfort. A una ventina di cani sono stati fatti fiutare campioni proprio di sudore umano, dei quali solo uno su quattro appartenente a un soggetto positivo, e il risultato è stato più che incoraggiante: nessun errore, fatta eccezione per i casi di falsi positivi.
Il secondo è tedesco, dell’università di medicina veterinaria di Hannover, dove otto cani, addestrati con campioni prelevati da bocca e trachea di sette degenti per Covid-19 – ma con virus inattivato -e sette persone sane, hanno identificato l’83% dei casi positivi e il 96% di quelli negativi.
Fonte: estratto da un bel servizio di Marco Ronchetto su Ok Salute e Benessere, marzo 2021
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