Questa patologia, che deriva dal passaggio di cibo nelle vie aeree profonde, può, in effetti, residuare strascichi sintomatologici ad andamento cronicizzante che tendono a ripresentarsi ciclicamente nel tempo. L’animale ha probabilmente residuato a livello polmonare dei loci minoris resistentiae che gli provocano, specie quando cambia il clima, i sintomi da lei descritti.
Faccia effettuare, per sua tranquillità, delle radiografie toraciche in più proiezioni e, eventualmente, un esame emocromocitometrico accompagnato alla valutazione della proteina C reattiva (che indica la presenza di uno stato infiammatorio), giusto per tenere la situazione sotto controllo. Se il caso lo richiede, poi, non indugi a sottoporre il suo beniamino a quattro zampe a un trattamento antibiotico e antinfiammatorio.
Fonte: una risposta del Dottor Piero Bianchi, veterinario su Intimità, 12/06/19
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