Questo comando ha un ruolo fondamentale ed è bene iniziare fin da subito a farlo conoscere al vostro amico a quattro zampe, in quanto blocca comportamenti sbagliati che porterebbero il cane a un eventuale errore o a qualcosa di ben più pericoloso.
Il “no” inibisce sostanzialmente il ripetersi di un’azione, che potrebbe poi diventare un’abitudine. Per questo comando è importantissimo il tempismo: la parola “no” va pronunciata nell’attimo in cui inizia l’errore, non va pronunciata troppo in anticipo, né tantomeno quando l’azione è terminata.
Appena i I cane interromperà l’azione in questione andrà elogiato, premiandolo, ma ancor meglio distraendolo con qualcosa di alternativo che gli è invece permesso: ad esempio se sta mangiando una pantofola, dopo avergli detto “no” proponiamo al cucciolo un suo gioco che potrà addentare senza problemi.
Soprattutto in questo caso, è necessario mantenere costanza e fermezza; non devono esserci eccezioni o concessioni (mi rivolgo ai diversi membri della famiglia) che potrebbero solo confondere il cane.
Fonte: tratto da “L’Arca di Noè”, dicembre 2017
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