Studiando le abitudini alimentari dei piccoli felini, è stato assodato che le probabilità che un giovane gatto scelga un sapore nuovo e insolito sono superiori in presenza della madre piuttosto che in sua assenza.
A sostegno di tali evidenze, è stata condotta un’ulteriore ricerca durante la quale sono stati scelti due gruppi di gattini in fase di svezzamento, il primo dei quali lasciato insieme alla mamma e il secondo separato dalla gatta al momento dei pasti.
In entrambi i casi sono stati impiegati alimenti nuovi, mentre per i cuccioli del primo gruppo il periodo medio di accettazione del cibo è risultato di poche ore, per quelli del secondo il tempo trascorso per assaggiare la novità si è dilatato fino ad alcuni giorni.
Per tutti questi motivi gli etologi ritengono che le preferenze alimentari non siano tutte innate ma in parte acquisite sulla base delle influenze sociali (nei primi due mesi di vita) e dell’esperienza individuale maturata successivamente.
La cosiddetta neofilia alimentare, ovvero la preferenza per un cibo mai assaggiato nel corso della propria esistenza, si riscontra maggiormente negli adulti: si tratta in effetti di un comportamento che, comune nei carnivori, consente una diversificazione dietetica a favore di un bilancio nutrizionale migliore.
Fonte: Amici di Casa, dicembre 2017
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