Se il gatto in casa non usa la lettiera!

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Se il micio non fa i bisogni nella lettiera, non sta facendo un dispetto: ecco alcuni possibili motivi e i consigli per risolvere il problema.

Un tempo si pensava che quando un gatto faceva pipì su un divano, su un cuscino, per terra, ecc., quello fosse un dispetto diretto al suo proprietario per punirlo di qualcosa. Gli scienziati ci hanno spiegato, invece, che quando un gatto si comporta così sta esprimendo un disagio personale.

Infatti, i gatti sono animali riservati e sensibili: se qualcosa non li fa sentire a loro agio durante l’uso della cassetta, possono cercare un posto seconda loro più accogliente. Non si tratta di un dispetto, quanto di un tentativo di risolvere una difficoltà che loro attribuiscono alla cassetta o al luogo in cui è posizionata.

Se un gatto fa pipì in giro, allora qualcosa lo ha disturbato e bisogna ricreare le condizioni per lui ideali, affinché torni a usare la cassetta spontaneamente.

Le modifiche che è possibile fare per aiutare un micio a superare i disagi più frequenti includono:

  • scegliere una sabbietta più fine, nel caso in cui quella usata non fosse più di suo gradimento;
  • evitare di usare deodoranti o profumazioni in lettiera (o nelle vicinanze) che disturbino il suo olfatto delicato;
  • spostare la cassetta in un luogo più tranquillo, lontano da sguardi indiscreti e da elettrodomestici rumorosi;
  • rimuovere l’eventuale sportellino che alcuni modelli di cassetta presentano;
  • rimuovere oppure aggiungere un coperchio alla cassetta: alcuni gatti amano avere il wc coperto, altri invece si sentono ingabbiati e insicuri nell’entrarci;
  • se presenti, allontanare dalla cassetta le ciotole del micio, perché a nessuno piace mangiare o bere vicino al gabinetto (questo è uno dei motivi di disagio più frequenti);
  • posizionare la cassetta fuori dalla portata del cane di famiglia, se c’è, soprattutto se ha l’abitudine di disturbare il gatto proprio mentre la sta usando.

 

Fonte: un articolo di Sonia Campa, Docente presso il Master di Etologia degli Animali d’Affezione dell’Università di Pisa – Tratto da Focus Wild, marzo 2017

 

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