«Nessuno lavora gratis»: è una frase che spesso sentiamo quando ci troviamo di fronte a un cane che viene rimpinzato di premi quando esegue un comando, ma in realtà è scorretto pensare al nostro amico come a un subordinato cui impartire ordini in cambio di moneta-bocconcino.
- «Quando gli rivolgiamo una richiesta», spiega l’etologo Roberto Marchesini, direttore di Siua – Scuola di interazione uomo-animale, «non è sbagliato utilizzare il cibo per gratificarlo, ma il più delle volte è superfluo, e in alcune può essere controproducente. Premiare con il cibo significa mantenere il cane in uno stato d’immaturità psichica, che è esattamente il contrario dell’intento educativo.
- L’animale si mostrerà entusiasta già solo perché sta facendo qualcosa assieme a noi. Il cane è felice se il suo compagno umano è felice, in quanto assorbe le nostre emozioni e le usa per orientare le proprie: se noi ci mostriamo contenti di un suo comportamento, sarà portato a ripeterlo».
Questo è dimostrato anche da uno studio della Emory University di Atlanta (Stati Uniti), che rileva come la maggior parte dei cani sia più gratificata dai cenni d’approvazione del proprietario che dal cibo.
Fonte: un articolo di Marco Ronchetto, su Ok Salute e Benessere, ottobre 2016
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