L’obiettivo: cani allerta-Covid anche all’ingresso delle scuole…

L’ultima applicazione in ordine di tempo dell’olfatto canino riguarda ancora il Sars-CoV-2. Spiega la ricercatrice Mariangela Albertini, che ha in corso uno studio in collaborazione con l’Azienda socio sanitaria territoriale Fatebenefratelli Sacco di Milano e con i Medical Detection Dogs Italy Onlus:

  • «Pare che il volatiloma umano sia modificato anche dalle patologie infettive, tanto che già quattro o cinque anni fa sono usciti lavori che dimostravano l’abilità dei cani nel distinguere malattie come influenza, malaria o tubercolosi.
  • L’obiettivo è far sì che questi animali possano percepire il virus solo passando vicino al malato, in modo che possano essere lasciati girare liberi non solo negli aeroporti, ma anche all’ingresso di altri luoghi pubblici come scuole, teatri o cinema. Va da sé che, dopo la segnalazione, occorrerà sempre ricorrere al tampone per avere certezze».

Al momento sono uscite due bozze di articoli scientifici in attesa di valutazione.

Il primo è francese e riguarda test condotti all’École Nationale Vétérinaire d’Alfort di Maisons-Alfort. A una ventina di cani sono stati fatti fiutare campioni proprio di sudore umano, dei quali solo uno su quattro appartenente a un soggetto positivo, e il risultato è stato più che incoraggiante: nessun errore, fatta eccezione per i casi di falsi positivi.

Il secondo è tedesco, dell’università di medicina veterinaria di Hannover, dove otto cani, addestrati con campioni prelevati da bocca e trachea di sette degenti per Covid-19 – ma con virus inattivato -e sette persone sane, hanno identificato l’83% dei casi positivi e il 96% di quelli negativi.

 

Fonte: estratto da un bel servizio di Marco Ronchetto su Ok Salute e Benessere, marzo 2021
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/search/longhair/

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