Cina, 5mila animali morti nelle scatole in attesa di essere spediti…

LNDC Animal Protection scrive all’ambasciatore d’Italia a Pechino e sollecita l’autorità a sostenere le associazioni locali che combattono contro il commercio di animali favorendo invece l’adozione. Rosati: “E’ una notizia terribile, non è ammissibile questo commercio di animali”.

Circa 5000 cuccioli di cani, gatti, porcellini d’India e conigli, morti soffocati, dopo essere stati rinchiusi dentro scatoloni di cartone o di metallo per essere spediti.

È accaduto nella struttura di Dongxing Logistics a Luohe, nella provincia di Henan, in Cina, dove i cuccioli sarebbero rimasti per una settimana dentro gli scatoloni, senza cibo né acqua, a causa di un difetto di comunicazione all’interno della compagnia di navigazione.

Quest’ultima aveva comunque autorizzato la spedizione, nonostante riguardasse animali vivi chiusi nelle scatole, in violazione delle norme vigenti in Cina.

La presidente LNDC Animal Protection, Piera Rosatiha scritto una nota all’ambasciatore d’Italia in Cina, Luca Ferrari, in cui denuncia la gravità del fatto.

In questa vicenda hanno evidentemente gravi responsabilità anche i venditori e gli acquirenti degli animali sottoposti a questo tipo di spedizioni”, scrive la presidente all’ambasciatore a Pechino, “spedizioni che sono fonte di grave maltrattamento e peraltro sono pericolose anche per la salute pubblica, argomento che dovrebbe essere adeguatamente attenzionato nel periodo di pandemia che stiamo vivendo”.

  • La presidente Rosati ha chiesto all’ambasciatore di scendere in campo al fianco delle tante associazioni locali che favoriscono l’adozione, a contrasto del commercio degli animali, fenomeno terribile e contro legge.

A nome dell’associazione che orgogliosamente rappresento”, ha concluso, “Le chiedo di volersi attivare per dare un sostegno alle tante associazioni locali che combattono contro questo tipo di commercio di animali e si preoccupano di favorire invece la loro adozione, salvandoli da luoghi di sofferenza, dando così un contributivo fattivo affinché casi come quello avvenuto a Luohe non si verifichino mai più”.

9 ottobre 2020

 

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