Chow Chow: fiero, riservato e leale!

 

Il Chow Chow è una delle razze più antiche che si conosca: divenne abbastanza popolare in Cina, luogo d’origine, più di duemila anni fa ma solo verso la fine del 1700 venne introdotto in Europa, precisamente in Inghilterra da alcuni mercanti cinesi.

Razza amata dagli imperatori per le sue doti di forza e grande fiuto, ha avuto tra i suoi ammiratori anche figure storiche come Konrad Lorenz e Sigmund Freud nonché il presidente Usa Calvin Coolidge.

Sulle sue origini gli studiosi dibattono da tempo: secondo alcuni, il Chow Chow sarebbe il progenitore del cosiddetto “canis familiaris palustris”, a sua volta antenato dei cani nordici appartenenti alla famiglia degli spitz. Anche sul nome circolano diverse versioni: c’è chi lo fa risalire al termine “tchaou”, che indicava un tempo i commercianti cinesi più importanti e la cui merce veniva, appunto, chiamata “chow chow”.

È un cane di media dimensione mesocefalo, ovvero con muso né allungato né schiacciato, corporatura solida, compatta e con pelliccia molto folta che forma una sorta di criniera intorno la testa rendendolo simile a un piccolo leoncino.

La lingua di colore blu/viola (dovuta, sembra, a cellule pigmentate) è un’altra caratteristica peculiare della razza.

Il manto si può trovare in 5 colori: rosso, nero, blu, cannella e crema. Si tratta di un cane con un carattere particolare tipico di alcune razze “primitive” come lo Shiba Inu o il Basenji, spiccatamente indipendente fino ad apparire quasi distaccato: in realtà cela una concentrazione e un’attenzione a tutto ciò che lo circonda fuori dal comune: ed è per questi motivi che viene considerato anche un ottimo animale da guardia affidabile e di indubbia lealtà.

Dotato di eccezionale fiuto e una buona attitudine alla caccia, se lo si vuole far convivere con altri animali, bisognerà educarlo fin da cucciolo. 

Come è facile immaginare, il Chow Chow ha bisogno di potersi muovere quotidianamente e la folta pelliccia necessita di cure costanti, di toelettature periodiche e di una particolare attenzione all’alimentazione che deve essere di primissima qualità. Insomma, se si desidera un cane facile che obbedisce senza pensare si può rimanere delusi: il Chow Chow ha un carattere forte.

Ha bisogno infatti di un proprietario capace ed è proprio per questa ragione che nella cerchia degli appassionati la razza riscuote notevole successo. Quando il compagno umano guadagna la fiducia di un Chow Chow significa che è ha compiuto un ottimo lavoro e ogni sforzo o sacrificio sarà stato pienamente ripagato.

Il mistero della lingua blu
tra leggende e storie magiche

I cuccioli di Chow Chow alla nascita hanno la lingua rosa come gli altri cani e, solo in seguito, diventa blu. Nonostante secoli di ricerche, l’origine di questo colore resta ancora un mistero. Tante leggende aleggiano intorno alla sua storia: una delle più celebri narra che un monaco buddhista una notte d’inverno si fosse gravemente ammalato e che, quindi, non fosse più in grado di raccogliere la legna per scaldarsi. In suo aiuto accorsero i cani che iniziarono a raccogliere pezzi di legna nel foresta, in mezzo alla neve.

Tra i ciocchi, però, molti erano carbonizzati a causa di un recente incendio: fu proprio raccogliendo questi ultimi, che la lingua assunse il caratteristico e definitivo colore bluastro.

  • Un’altra storia ha per protagonista, invece, proprio Buddha: si dice fosse intento a dipingere il cielo di blu insieme al suo compagno un Chow Chow. Il cane, curioso e un po’ dispettoso, si divertiva a leccare le gocce che cadevano dal pennello: da allora, la lingua è rimasta sempre blu.

 

Fonte: estratto da un bel servizio su Visto Speciale Pet agosto/settembre 2017

 

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