Nella difesa del proprio territorio o per conquistare una femmina, il gatto impiega comportamenti rituali che di solito sono sufficienti a intimorire il suo avversario e convincerlo alla ritirata.
Ma quando questo non basta si arriva alla lotta, che va avanti finché il perdente non è costretto alla fuga.
Aggressività: l’atteggiamento e le espressioni hanno lo scopo di spaventare e costringere alla fuga l’avversario. Il gatto, a bocca spalancata e con i denti scoperti, ringhia e soffia: con la coda bassa e attaccata al corpo, frusta l’aria avanti e indietro; il pelo è tenuto appiattito; le orecchie sono dritte un po’ rivolte all’indietro, le pupille strette, le vibrisse protese in avanti; la posizione del corpo è accovacciata e pronta al balzo sull’avversario.
Difesa: istintivamente un gatto minacciato da un altro animale tende a non cedere terreno. Tiene la bocca aperta, i denti scoperti, ed emette, anche in questo caso, ringhi, soffi e fischi. La coda è tenuta alta e arcuata, con il pelo sia della coda sia della schiena irto; le orecchie sono appiattite; le pupille dilatate; le vibrisse tenute dritte; la posizione di tutto il corpo è piegata di lato, con il dorso arcuato.
Sottomissione: è un atteggiamento che il gatto assume quando si rende conto che il suo avversario è più forte di lui. La bocca viene tenuta aperta, ma senza emettere alcun suono, o semichiusa e il gatto miagola per chiamare aiuto; la coda è tenuta attaccata al corpo e batte il terreno; il pelo è appiattito, come anche orecchie e vibrisse; le pupille sono dilatate e la posizione di tutto il corpo è rannicchiata.
Tanti modi per comunicare
È importante conoscere il linguaggio non verbale felino per instaurare un buon rapporto con il gatto.
Segnali del corpo: espressioni e atteggiamenti di tutto il corpo o solo di coda e orecchie, che il gatto utilizza per manifestare intenzioni e stati d’animo.
Segnali sonori: possono andare dalle fusa al fischio, al ringhio, al miagolio più o meno modulato.
Segnali tattili: sono gli strofinamenti di naso e testa, ma anche il lisciare la pelliccia di altri gatti o animali, oppure leccare la pelle delle persone.
Segnali olfattivi: sono usati per marcare il territorio o per riconoscere altri individui. Variano dalla segnalazione con l’urina a quella attraverso gli sfregamenti di testa e muso contro gli oggetti. Inoltre, il gatto riconosce un altro individuo annusandolo sulla testa o sotto la base della coda, zone dove le ghiandole odorifere sono ricche di informazioni sul soggetto.
Fonte: “Gatti come Noi”, calendario 2018