Anche loro, e sono in tanti, possono accusare problemi intestinali, in particolare la disbiosi, ovvero l’alterazione della flora batterica dell’intestino. E purtroppo il cane e il gatto alle prese con questo disturbo sopportano gravi conseguenze per la loro salute.
Carnivori obbligati e opportunisti
Per questo motivo ormai in Veterinaria si giustifica l’impiego di probiotici anche negli animali d’affezione. Con alcune differenze. Il gatto, che è un carnivoro “obbligato” sviluppa la disbiosi nel colon come conseguenza di un regime alimentare molto ricco di
proteine e povero di fibre. Il cane, invece, lamenta il problema nell’intestino tenue e cieco a causa di una dieta spesso troppo ricca di carboidrati. Il cagnolino, infatti, è un carnivoro “opportunista”.
Diarrea, un problema comune
In primis, i probiotici si rivelano una buona scelta quando il pet ha problemi intestinali. Infiammazioni croniche, malassorbimenti o intolleranze alimentari: sono frequenti cause di diarree (dovute anche allo stress e alle terapie antibiotiche). Lo si vede quando vanno sulla lettiera o quando, portati a spasso, fanno i loro bisogni.
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Fonte: un articolo di Gemma Astolfo, tratto L’Altra Medicina, dicembre 2017
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