No. Riconoscere la propria immagine riflessa indica una coscienza di sè che appartiene solo agli uomini, ai grandi primati e, secondo studi recenti, anche ai delfini.
- Un animale che osserva la propria immagine riflessa la ignora, oppure vi si avvicina come se vedesse un altro animale. In questo caso, può anche rispondere in maniera aggressiva.
I gatti tendono a sfiorare il naso della loro immagine, sono confusi dal suo movimento, ma non la riconoscono. La loro reazione è simile a quella di un bambino che si guarda allo specchio per la prima volta. Anche i “cuccioli” umani non si riconoscono. Imparano a farlo, in genere, tra i 17 e i 27 mesi.
Negli esperimenti che lo hanno verificato, si è disegnato sul viso dei bimbi una grossa macchia rossa, senza che se ne accorgessero. Quando per pulirsi portavano la mano sul proprio volto (e non verso lo specchio!) significava che avevano imparato a riconoscersi.
Fonte notizia: Focus, Settembre 2007 (tratto dal blog Cani & Gatti di Casa)
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