La displasia all’anca si combatte da cuccioli…
Chi ha o ha avuto cani soprattutto dì taglia grande o gigante conosce la sofferenza degli amici a quattro zampe che, invecchiando, fanno sempre più fatica a camminare a causa della displasia dell’anca, una grave malformazione che la medicina veterinaria è oggi in grado di affrontare.
È, però, fondamentale la diagnosi precoce, nonostante i primi segni non siano visibili a occhio nudo nei cuccioli: «Ma dai tre mesi e mezzo i veterinari li possono rilevare con sicurezza», spiega Aldo Vezzoni, veterinario e presidente FSA (Fondazione Salute Animale).
- «Nei casi più lievi si potrà intervenire attraverso il controllo dell’alimentazione e opportune norme di comportamento». In quelli più gravi si dovrà, invece, ricorrere a «interventi chirurgici correttivi che, se effettuati a questa età, risulteranno minimamente invasivi per il cucciolo rispetto a quelli necessari in età più avanzata. Con l’artrosi avanzata e invalidante solo una protesi totale d’anca potrà migliorare la qualità della vita del cane».
Oggi i veterinari incoraggiano anche i futuri proprietari a richiedere all’allevatore un particolare pedigree detto «riproduzione selezionata», rilasciato solo ai cuccioli nati da genitori selezionati e controllati per gli aspetti sanitari tipici di ciascuna razza, oltre che per carattere, bellezza e attitudini.
Fonte: “La displasia all’anca si combatte da cuccioli” è un articolo di Marco Ronchetto, tratto da Ok Salute e Benessere, novembre 2016
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