Così come del resto avviene in altre specie animali, anche nel gatto l’invecchiamento è associato a una riduzione della massa corporea magra e a un aumento di quella grassa: saremmo pertanto portati a credere che in un soggetto anziano i fabbisogni energetici risultino ridotti«.
In realtà, ricerche recenti hanno messo in luce come circa il 30 per cento dei mici di età superiore ai dieci anni presenti una diminuita capacità di digestione dell’alimento, in particolare delle proteine e dei grassi.
- Questo ha indotto gli esperti di nutrizione felina a ritenere che i mangimi per i gatti che sono entrati nella terza età non debbano tenere conto di una riduzione energetica.
Le calorie presenti nella razione quotidiana, dunque, vanno tarate per cercare di mantenere una condizione corporea ideale, anche perché gli studi sono giunti alla conclusione che l’aspettativa di vita è inferiore nei gatti la cui condizione corporea non è ottimale.
Fonte: Amici di Casa, giugno 2017