I gatti trascorrono buona parte della loro giornata toelettandosi. I loro corpi sono incredibilmente flessibili e la lingua è ricoperta da papille cornee rivolte all’indietro, che si prestano a toelettare il pelo alla perfezione.
Nel mantello di un gatto si riscontrano tre tipi di pelo: sottopelo, pelo di copertura e pelo di guardia. La maggior parte del mantello (solitamente circa i tre quarti) è costituita dal sottopelo, mentre il resto è formato dal pelo di copertura: entrambi spuntano e crescono in ciuffetti da singoli follicoli.
Capita, però, che leccandosi, i peli vengano ingeriti creando problemi di digestione. Spesso questi peli si compattano e vengono evacuati oppure vomitati sotto forma di una pelosa salsiccia marrone sul tappeto del salotto. Non è certo una delle abitudini più piacevoli per il gatto.
La toelettatura ha dunque diverse funzioni importanti: rimuove i peli morti; sparge sul mantello la saliva che successivamente evapora, regolando la temperatura del corpo nei mesi caldi; mantiene il mantello impermeabile stimolando le ghiandole alla base dei peli; sparge sul mantello il sebo, che produce, quando esposto alla luce, vitamina D, successivamente ingerita dal gatto; sparge l’odore del gatto su tutto il corpo (spesso i gatti si toelettano dopo essere stati toccati o accarezzati in modo da ripristinare il proprio odore); rimuove i parassiti; rafforza i legami sociali quando i mici si toelettano l’un l’altro.
Fonte: estratto da un bel servizio su L’Arca di Noè, gen/feb 2023
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