Robusto e dotato di ottimo carattere, è perfetto per lavorare in muta; il vero Siberian Husky, infatti, non è un cane aggressivo con i propri simili e tantomeno con l’essere umano, che non considera mai una minaccia. Se il nostro Husky proviene da un allevatore serio, quando incontra gli estranei sarà estroverso e propenso a volerli conoscere, mai guardingo o aggressivo. Per questo è sicuramente poco indicato per fare la guardia.
Selezionato per percorrere lunghi tragitti in zone impervie e solitarie, necessita di un proprietario attivo che gli permetta di sfogare l’attitudine innata di correre. Chi vuole un Siberian Husky come compagno di vita deve potergli garantire uscite giornaliere lunghe, possibilmente immerse nella natura, e soprattutto deve avere voglia e tempo di portarlo a correre almeno una volta al giorno.
Senza queste accortezze, il buon carattere di questa magnifica razza potrebbe venir meno, lasciando spazio alla noia e alla frustrazione per non poter fare ciò per cui sono portati.
ESPLORATORE E CACCIATORE PROVETTO
Abbiamo detto che la selezione ha voluto un cane adatto a coprire distese molto ampie, e questo ha modificato il carattere dell’Husky facendo di lui un animale indipendente e particolarmente curioso. Non è insolito che i proprietari di questa razza abbiano problemi con il richiamo: se siamo all’aperto e il cane fiuta una pista, è altamente probabile che, incuriosito, inizi a seguirla, anche se questo potrebbe portarlo molto lontano.
Ma attenzione, ciò non vuol dire che sia un cane che ignora il proprio umano: una volta scoperto o cacciato quello che aveva attirato la sua attenzione, torna tranquillamente dal padrone, a volte portandogli addirittura il bottino di caccia.
IL PROPRIETARIO, INFATTI, DEVE ESSERE DOTATO DI UNA BUONA LEADERSHIP E IN GRADO DI FARSI ACCETTARE COME GUIDA, DIVERSAMENTE LA CONVIVENZA POTREBBE DIVENTARE ALQUANTO DIFFICILE.
Ovviamente, questa attitudine è potenzialmente pericolosa: se il cane scappa, le minacce che deve affrontare nella società umana sono molteplici, pertanto è necessario insegnargli il richiamo fin da cucciolo, in modo da controllare il più possibile la sua voglia di esplorare.
Dobbiamo tenere sempre presente, però, che se il cane percepisce l’odore di una preda è molto difficile farsi ascoltare. La sua natura innata di cacciatore, infatti, non può essere repressa, per questo è improbabile (seppur non impossibile) che possa convivere nella stessa casa con un gatto o con un animale che per lui rappresenti una preda. Possiamo certo insegnargli a gestire il suo istinto predatorio in nostra presenza, ma quando non ci siamo sarà arduo per un Husky resistere al richiamo della caccia…
IL CANE DAGLI OCCHI AZZURRI
Benché nell’immaginario collettivo sia rimasta l’idea che l’Husky ha gli occhi azzurri, è bene sottolineare che non tutti gli esemplari presentano questa pigmentazione. Anzi, gli occhi azzurri sono un carattere recessivo e come tale abbastanza raro.
Per riuscire a ottenere cani con occhi chiari, in passato sono stati incrociati esemplari consanguinei, pratica che normalmente non viene attuata per evitare che vengano trasmessi difetti morfologici o caratteriali ai cuccioli. Le malattie ereditarie dell’occhio, come l’atrofia progressiva della retina o la cataratta bilaterale, invece, non dipendono assolutamente dal colore dell’iride, e possono ugualmente colpire gli esemplari di questa razza.
Fonte: estratto da un bel servizio di Sabrina Rossi su la rivista L’Arca di Noè, marzo 2020
Fonte immagine: from PxHere
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