I nostri amici a 4 zampe purtroppo hanno un ciclo di vita più breve del nostro; ne consegue che possiamo dividere la dieta in tre periodi della loro esistenza: cuccioli, adulti e anziani.
Per meglio sintetizzare esamineremo in particolare la specie canina. I gatti infatti grazie al loro spirito libero, con le dovute accortezze, sono in grado scegliere in base all’età tipi e quantità di cibo da mangiare, salvo nei soggetti che presentino patologie che necessitano di diete particolari. Per tali animali servirà una dieta specifica.
Nei cani giovani la dieta, dopo lo svezzamento, sarà ricca di proteine più facilmente digeribili, quindi cibi con meno fibra e più proteine di origine animale; meglio individuare alimenti senza miscugli di carni di varia provenienza, meglio fare dei periodi, 2/3 mesi, con unica tipologia così dà individuare eventuali allergie o intolleranze.
Dopo i 12/14 mesi il nostro amico lo possiamo considerare adulto, dipende molto dalla razza. Possiamo quindi passare ad alimenti più ricchi di fibra e carboidrati, sempre con apporto proteico adeguato, e se non ci sono state problematiche di allergie e intolleranze possiamo variare la provenienza delle stesse.
Anche il cibo casalingo può essere tranquillamente usato e sarà apprezzatissimo dal nostro animale (in fondo per lui siamo tutti un branco e lui e si sente costretto a mangiare diversamente). Evitiamo in questi alimenti casalinghi latte e suoi derivati, alimenti salati e insaccati, dolci e bevande gassate, cioccolato (teobromina tossica) ossa lunghe che possono essere scheggiose e conficcarsi in gola, evitiamo aglio e cipolla, evitiamo eccessi di olio.
Il cane anziano dopo gli 8/10 anni a seconda della razza e della taglia incomincia a perdere agilità, ha un rallentamento della attività metabolica dal 10% al 20%, rallenta l’attività gastro intestinale, vi è un aumento della massa grassa, specie se è stato castrato o sterilizzato.
Andremo a ridurre le dosi giornaliere, ad aumentare il numero di pasti al giorno con dosi più contenute e faremo costante attenzione all’idratazione; useremo proteine e fibre così dette “nobili” e cioè carni bianche, piselli, carote, zucche.
Sarà importante anche valutare, per i soggetti più colpiti dall’inevitabile declino, l’utilizzo di integratori che aumentano le difese immunitarie fisiologicamente compromesse. Possiamo usare anche vitamine ADE.
Patologie come il diabete del cane anziano (quasi sempre al limite) saranno tamponate con più basso uso dei carboidrati, quindi meno cereali e controllo dell’eventuale aumento di peso perché il sovrappeso incide negativamente sulle articolazioni. I problemi odontoiatrici diminuiscono se usiamo le crocchette, nelle prime fasi si possono usare anche snack per il tartaro ma senza abusarne in quanto non sempre sono tollerati a livello digestivo in un cane anziano.
Fonte: un articolo del dottor Gianpaolo Stocco, veterinario – tratto dal periodico Verdetà, della Cna Pensionati
Fonte immagine: Stocksnap
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