Questa bella tartaruga d’acqua è un’amica molto amata, ma ricordiamoci che crescerà e servirà un po’ di spazio…
Originarie dei laghi e degli stagni americani, oggi queste simpatiche tartarughine sono molto amate in tutta Europa. Sono gli animaletti preferiti di molti bambini e rappresentano una buona via di mezzo tra pesci e amici più grossi e impegnativi.
Adorano prendere il sole sulle rocce in superficie e nuotare nei fondali poco profondi, melmosi e con tante piante acquatiche.
La tartaruga dalle orecchie gialle comune, nota anche come tartaruga dalle orecchie gialle minore, o più semplicemente come tartaruga dalle orecchie gialle (Trachemys scripta scripta) è una testuggine della famiglia Emydidae.
Viene spesso confusa con la tartaruga dalle orecchie arancioni, altra sottospecie di Trachemys scripta, dalla quale, nonostante le notevoli somiglianze, differisce per il colore delle macchie poste ai lati del muso.
Occupa una ampia varietà di habitat umidi, particolarmente soleggiati e caldi: paludi, stagni, fiumi calmi e con anse tranquille, ricchi di vegetazione con tronchi e sassi emersi per esporsi al sole e un fondo particolarmente fangoso per affrontare il letargo durante l’inverno.
Essendo abili nuotatrici si avventurano anche in acque di una certa profondità (oltre i due metri) per poter cacciare, ma in generale vivono in acque non troppo profonde.
Il maschio misura dai 15 cm a un massimo di 20 ed è molto più piccolo delle femmine che invece oscillano tra i 20 e i 30 cm. Alla nascita sono grandi come una moneta da 1 euro ma loro crescita è molto veloce, circa un centimetro al mese.
Con la crescita assumono una forma ovale schiacciata, molto adatta al nuoto, il loro colore tende a scurirsi con il tempo fino a diventare quasi nere.
Questa tartaruga riesce a vivere tranquillamente in branchi di una decina di esemplari della stessa specie, è un’abile nuotatrice e cacciatrice, ma soprattutto, incredibilmente vorace.
Animale strettamente acquatico, passa le ore meno calde della giornata su un sasso, un tronco emerso o sulle rive, per ricevere i benefici dei raggi solari e regolare la propria temperatura corporea. Nelle ore centrali della giornata, quando le temperature sotto il sole sono elevate, preferisce rimanere in acqua.
Si alimenta al mattino per poi sfruttare il calore del sole per favorire la digestione.
Con l’abbassarsi delle temperature rallenta il proprio metabolismo finché le condizioni non sono tali da favorirne il letargo: sceglie un luogo poco profondo e fangoso (a volte sulle rive) e vi si interra per poter passare la stagione fredda, risvegliandosi in primavera.
Solitamente questo avviene nei luoghi originari da fine novembre a marzo…
Fonte: tratto da un bel servizio su Amici di Casa, dicembre 2017
Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/46774986@N02/8525046172
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