Prima di vaccinare un cucciolo, è fondamentale visitarlo per assicurarsi che nel suo intestino non siano ospitati parassiti e che goda comunque di buona salute…
Uno dei primi doveri da espletare nel momento in cui si decide di adottare un cucciolo come amico e compagno di vita è senza dubbio quello di vaccinarlo, per proteggerlo da tutta una serie di microrganismi che potrebbero altrimenti farlo ammalare in maniera più o meno grave.
Il ciclo vaccinale consta, sulla base di quanto recentemente suggerito dalle linee guida emanate dalla WSAVA (World Small Animals Veterinary Association), di una serie di iniezioni che vanno cominciate intorno ai due mesi di età dell’animale e proseguite, fino al compimento dei quattro mesi, ogni tre/quattro settimane circa.
Gli agenti virali contro i quali è raccomandabile vaccinare il nostro cucciolo sono quelli responsabili del cimurro (un’infezione che somiglia al nostro morbillo e interessa l’apparato respiratorio, quello gastro-intestinale e il siste-ma nervoso), dell’epatite virale (che non ha nulla a che vedere con le omonime patologie che colpiscono la nostra specie) e della parvovirosi (meglio nota come gastroenterite emorragica o infettiva).
Gli studiosi consigliano di eseguire la prima dose tra i 55 e i 60 giorni di vita, di ripeterla poco prima dei tre mesi, verso tre mesi e mezzo e a quattro mesi compiuti.
Successivamente questo preparato (generalmente noto come trivalente) va poi inoculato a cadenze regolari ogni 1-3 anni (a seconda del vaccino, dell’animale, del suo stile di vita e del giudizio del medico veterinario) per tutta la durata della vita del nostro beniamino con la coda.
Al gruppo delle Leptospire appartengono numerosi batteri in grado di causare la leptospirosi, una malattia potenzialmente mortale (veicolata per lo più dall’urina di topi e ratti, nel cui organismo l’agente microbico vive senza fare danni) che può colpire – oltre al cane – anche l’uomo e numerose altre specie animali domestiche.
Oltre ai vaccini contro cimurro, epatite virale, parvovirosi e leptospirosi (che dovrebbero essere somministrati a tutti i cani, indipendentemente dalle loro abitudini di vita e dalla regione geografica di residenza), sono disponibili nel nostro Paese altri preparati immunizzanti, che il medico veterinario prenderà eventualmente in considerazione e/o suggerirà in particolari contesti.
Da ricordare il vaccino contro la tosse dei canili (meglio optare per la versione da dispensare per via endo-nasale), quello contro il coronavirus intestinale, quelli contro la piroplasmosi e la borreliosi (due infezioni trasmesse dalle zecche), quello contro l’Herpesvirus canino (da riservare ai soggetti adibiti alla riproduzione) e quello – ultimo arrivato, ma di grande rilevanza per la maggior parte del territorio nazionale – contro la leishmaniosi, una malattia emergente pericolosa per il cane e per l’uomo.
Fonte : un articolo del dottor Piero M. Bianchi medico veterinario su l’Arca di Noè, settembre 2019
Fonte immagine : https://www.flickr.com/photos/biggreymare/3438987878
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