Dolomiti ampezzane!

Un enorme valore naturalistico e ambientale quello degli oltre 160 chilometri quadrati del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, scopriamolo insieme!

 

Valli strette, vasti altopiani, verdi pascoli, infinite distese di alberi sovrastati dai gruppi dolomitici del Cristallo, le Tofane, le Cime di Fanes, Croda Rossa, Lagazuoi.

  • Laghi d’alta quota al di sopra dei 1900 metri, oltre a una grandissima quantità di piccole pozze d’acqua e zone umide di estensione risibile che, tuttavia, creano un sistema di “acque stagnanti” di grande importanza ecologica.

Tutto questo concorre a rendere unico il parco naturale ampezzano per le sue diversità sul piano paesaggistico, ambientale e faunistico.

Non meno affascinanti poi sono i corsi d’acqua che scorrono tra strette pareti rocciose e le molte cascate, particolarmente pittoresche e gonfie nel periodo tardo primaverile, poco prima dell’arrivo dell’estate, quando le piogge sono frequenti e abbondanti.

Ma il fascino di questo parco vive tutto l’anno: dalle passeggiate a piedi alle corse sulle slitte, ogni stagione ha una sorpresa da regalare ai turisti.

A volte, la bellezza è nelle piccole cose. È questo il caso delle radure ampezzane, che in primavera ed estate sfoggiano colori sgargianti, dove il verde acceso dei prati fa da sfondo a centinaia di fiori prataioli dalle tinte vivaci, dal viola al blu, dal bianco al giallo.

  • Tarassaco, margherite comuni, trifoglio, silene rigonfia, svariate tipologie di orchidee – dalla splendida scarpetta di Venere alla rara nigritella nera, per arrivare alla più comune sambucina – oltre che campanule e diverse specie di cardo.

Il territorio è inoltre caratterizzato da una grande varietà di piante, tra le quali troviamo foreste di abeti rossi, di conifere –  tra i 1300 e 1900 metri di altitudine e di abeti bianchi, per arrivare alle zone antistanti le cime rocciose più alte dove si possono incontrare piccoli pini silvestri, larici e pini cembri.

Anche il sottobosco è ricco, e sa essere gustoso: non mancano mirtilli neri e lamponi, e dove il sole è più presente ribes e more.

Troviamo poi numerosi funghi, dal ricercatissimo porcino alle mazze di tamburo, dai chiodini ai finferli, che si possono raccogliere con i dovuti permessi solo in alcuni periodi e accompagnati da un esperto.

 

SULLE TRACCE DI… 

Sia durante la stagione invernale che nel pieno del caldo estivo è possibile ammirare moltissimi animali, da mammiferi grandi quanto un pugno a maestosi volatili fino a diverse specie di rettili.

Il simbolo di Cortina è diventato non a caso lo scoiattolo, quello dal manto rosso e con la coda dal lungo pelo arruffato, tipico delle regioni italiane. Mentre, lui salta da un ramo all’altro delle fine foreste, la marmotta delle Alpi scava infinite reti di gallerie sotterranee, che si diramano nelle zone della Tofana fino al Passo Giau.

Immancabile la volpe rossa e la lepre, ma anche il tasso e  l’ermellino, così come la faina e la martora. Tra i volatili,  impossibile non citare l’aquila reale, che nidifica sulle vette più alte delle catene circostanti e che non di rado viene avvistata nella zona della Tofana.

Camosci, stambecchi  e cervi corrono nei boschi del parco in ogni stagione.

Ai più fortunati  è capitato di avvistare una coppia di  gufi reali, tanto splendidi quanto timidi e rari, e perfino degli astori, oggetto del desiderio del birdwatcher, ma decisamente difficili da individuare e avvicinare.

Merita menzione speciale il rarissimo picchio tridattilo, con il suo manto bianco e nero dai riflessi argentei, il cui areale è ormai confinato ai pochi boschi vetusti delle Alpi Orientali e alla Scandinata, è solo in queste zone che, in Italia, è a oggi possibile ammirarlo.

Ma il parco è anche la casa di piccoli e grandi predatori.

Dalle valli alle alte quote, non di rado ci si può trovare davanti a timide e pericolose vipere, dall’aspide alla vipera dal corno. Tra i predatori, può capitare di imbattersi nelle tracce di orsi bruni, linci, avvoltoi e sciacalli dorati, quasi del tutto scomparsi all’inizio del XX secolo, oggi tornati ad attraversare queste vaste aree alla ricerca di un luogo tranquillo in cui riprodursi.

Ami la natura? 22 oasi naturalistiche ti aspettano.

 

Fonte: estratto da un splendido articolo di Enrica Selvini tratto da L’Arca di Noè, aprile 2020
Fonte immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Fòses_bowl_Dolomiti_Ampezzane.jpg

 

 

 

Sara & Simone

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