Sulle Alpi la marmotta predilige i versanti soleggiati, caratterizzati da prateria con pietraie o blocchi di roccia sparsi. La presenza di massi è di grande utilità per questi mammiferi, sia perché le pietre proteggono gli ingressi delle tane, sia perché questi spuntoni di roccia offrono alle vedette postazioni di osservazione elevate.
La loro distribuzione raggiunge i limiti di altitudine delle nevi perenni, fino a una quota di 3.500 metri, e solitamente non scende sotto i 1.000-1.500 metri.
Questo perché le marmotte si difendono dai potenziali aggressori con un sistema di vigilanza visiva, sostenibile solo in spazi aperti, e nelle zone prive di vegetazione arborea.
Il loro aspetto è estremamente caratteristico e non è difficile riconoscerle.
In genere le marmotte vivono in colonie formate da gruppi di animali imparentati tra loro e passano buona parte della giornata nutrendosi e scavando tane. Sono animali diurni e nelle pause tra un pasto e l’altro amano molto crogiolarsi al sole, sdraiandosi su una roccia piatta e assumendo la classica posa “spanciata”.
Non stanno mai all’aperto durante la notte o se c’è cattivo tempo.
La loro vita “lavorativa” si svolge entro un’area ben delimitata, detta home range, che rappresenta la porzione di territorio all’interno della quale la famiglia di marmotte organizza le proprie attività. Nella zona centrale vi sono le tane principali, tra cui quella per il letargo invernale, mentre in periferia sono realizzate le tane secondarie.
L’area viene scelta in base ai punti strategici di osservazione che devono essere dislocati ai bordi dell’insediamento. Non a caso in questi animali il senso della vista è molto sviluppato, così da notare subito ogni possibile pericolo.
La vita in colonia è frutto della necessità di guardarsi le spalle a vicenda per fronteggiare minacce e predatori. È per questo che, persino quando si abbandona al sole, non rimane mai isolata e non si allontana troppo dalla tana e anche quando le marmotte si aggirano in gruppo in cerca di cibo, alcuni esemplari rimangono sempre di guardia.
Le tane delle marmotte hanno innumerevoli cunicoli e buche che gli animali utilizzano come rifugio nei momenti di maggiore pericolo, per il letargo, per crescere i piccoli e persino come… toilette. I luoghi migliori dove scavarle sono quelli asciutti, con terreno solido, su collinette o pendii e sotto i grossi massi o le pietraie.
Le tane sono di due diversi tipi: quella estiva, meno profonda e con numerose uscite, e quella invernale, più profonda e destinata ai mesi di letargo. Costruita con maggior scrupolo, quest’ultima ha una galleria d’accesso, lunga anche diversi metri, che porta a un grande slargo: la cosiddetta “camera d’ibernazione” che prima del sonno invernale viene imbottita di fieno.
Le marmotte entrano in letargo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Durante questo periodo, che può anche durare sei mesi, si svegliano molto raramente, per lo più solo per… fare pipi e altro, in una camera apposita. Il ritmo cardiaco rallenta, come quello della respirazione che scende a tre o quattro respiri al minuto.
A questo link trovi un articolo sulla marmotta dell’Alaska.
Fonte: “Marmotta: un simpaticissimo roditore!” è estratto da un bel servizio tratto da Amici di Casa, maggio 2017
Fonte immagine: marmotta, animale, fiore, temi animali, un animale, fauna selvatica, pianta, pianta fiorita | Piqsels
Lui si chiama Amore, è stato investito da un’auto. Prima di conoscerci non era ancora Amore,…
Il rapporto tra uomo e cane è uno specchio: riflette, come in tutte le relazioni,…
Se il micio ha l'alito pesante! Anche il gatto soffre di alitosi: la colpa è del…
Il cane non si comporta bene? Se il cane non si comporta bene è…
Il mese di novembre inizia con due appuntamenti importantissimi per la difesa degli animali che…
In "L'Orologio degli Organi per Animali", gli autori Li Wu, Natalie Lauer e Dorina Lux…