La sua eleganza e la sua bellezza non hanno eguali: questa lince, dal peso e dalle dimensioni ridotte – 13 chili di media per circa 70 centimetri di altezza – sfoggia colori caldi, tra una sorta di arancione giallo e un bel bruno sfumato; il pelo è più corto rispetto agli esemplari della specie che vivono in zone più fredde, ed è caratterizzato da piccole macchie simili a quelle del leopardo, presenti sul dorso e sui fianchi.
Oggi, questo splendido predatore vive principalmente nelle zone montuose (nonostante in passato abbia prediletto le pianure e le foreste delle valli) in alcune aree molto ristrette dell’Andalusia, nel sud della Spagna, in particolare nel Parque Natural Sierra de Andujar.
Fino alla metà del 1800 la lince pardina era diffusa in tutta la penisola iberica, dalla Spagna fino al Portogallo; nel 2014, sono stati contati poco più di 320 esemplari.
La buona notizia è che negli ultimi due anni, nonostante la sua situazione sia altamente critica e necessiti di un intervento mirato e costante il numero di esemplari è cresciuto di alcune centinaia di unità, arrivando a superare la soglia delle 800; una buona percentuale della popolazione (circa 200 unità) è poi rappresentata da femmine fertili pronte a dare alla luce splendidi cuccioli.
Per comprendere questa ripresa, occorre considerare che dalla fine degli anni ’80, tutti i governi hanno l’obbligo di salvaguardare la specie, combattendo il bracconaggio e creando programmi di allevamento in cattività.
Nel caso della lince pardina, la veloce corsa verso l’estinzione ha diverse cause, che non vedono coinvolti solo i bracconieri e le profonde modifiche ambientali portate dall’uomo. Un altro motivo scatenante è la presenza sempre più ridotta di prede come i conigli selvatici, parte fondamentale della dieta delle linci.
Questi animali, negli anni, sono stati sterminati da epidemie di mixomatosi, che in certe specie sono difficili da contenere e prevenire. Una situazione che ha creato una vera e propria carestia e ha fatto si che la lince si spostasse sempre più di frequente in cerca di cibo, abbandonando le pianure e finendo spesso vittima di brutti incidenti.
Negli anni a seguire dunque, la fame è stata identificata come una delle cause principali della veloce scomparsa della lince iberica, che dagli anni Ottanta ha perso oltre il 50% degli esemplari viventi. Basti pensare che il maschio, per sopravvivere ha bisogno di almeno un coniglio al giorno, mentre una femmina gravida o in fase di allattamento, necessita di circa tre pasti quotidiani.
Ecco perché i programmi di tutela – per quanto in una condizione di cattività – rivestono un ruolo di cruciale importanza.
Infatti, grazie ai progetti di ripopolamento, questo sfortunato felino sta piano piano tornando a riprodursi e a diffondersi in regioni come l’Estremadura e la Castiglia-La Mancia, arrivando a spingersi persino intorno all’area rurale di Madrid.
I cuccioli di questa specie sono a dir poco meravigliosi e per certi versi ricordano i Maine Coon, gatti tipici del Maine – stato dell’America del Nord – e molto popolari in Europa.
La stagione degli amori cade generalmente a inizio anno e le femmine partoriscono dopo circa due mesi di gestazione, a cavallo dell’inizio della primavera. Quando nascono, i cuccioli pesano appena 300-400 grammi e dipendono in tutto e per tutto dalle cure materne. Non saranno in grado di cavarsela da soli prima dei dieci mesi ma, anche dopo aver raggiunto l’agognata indipendenza, non abbandoneranno le dolci attenzioni di mamma lince fino a quasi due anni di età.
Le linci pardine non sono animali particolarmente longevi e, anche in questo, sono simili ai gatti: l’età media è di circa tredici anni.
Le trappole fotografiche disposte in punti strategici tra Spagna e Portogallo, hanno individuato solo nel 2019 oltre trecento nascite di splendidi cuccioli di lince pardina, un incremento incredibile reso possibile dagli sforzi congiunti di diverse associazioni, coordinate dal governo andaluso in collaborazione con le regioni spagnole e con le autorità portoghesi. Proprio in Portogallo, questo incredibile animale era ormai del tutto estinto.
SOS LYNX
Tra le molte realtà che si occupano di scongiurare l’estinzione della lince pardina, va sicuramente menzionata la portoghese SOS LYNX. Sul loro sito, è possibile seguire da vicino le operazioni di salvataggio e quelle di reintroduzione in natura dei cuccioli, passo dopo passo. soslynx.wordpress.com
Fonte: L’Arca di Noè, dicembre 2020 – un articolo di Enrica Selvini
Fonte immagine: File:Iberian Lynx full body.JPG – Wikimedia Commons
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