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La sterilizzazione rispettosa dei cani…

Castrare chirurgicamente il proprio cane maschio, con la rimozione di entrambi i testicoli con il conseguente crollo dell’ormone da loro secreto (il testosterone), riduce significativamente l’insorgere di malattie prostatiche e il rischio di alcuni tumori, previene cucciolate indesiderate, può aiutare a gestire alcuni comportamenti sgraditi ed evita vagabondaggi alla ricerca di una compagna e marcature urinarie per delimitare il proprio territorio, a volte anche in casa.

Tuttavia, precisa Nicoletta Rizzi, veterinario di Virbac Italia multinazionale farmaceutica che da oltre 50 anni si dedica alla salute degli animali, «mentre in passato si pensava che la castrazione chirurgica avesse solo effetti benefici sulla salute dei nostri amici a quattro zampe, pubblicazioni e studi scientifici più recenti hanno evidenziato effetti negativi a lungo termine, come forme tumorali, incontinenza urinaria e maggior rischio di insorgenza di patologie osteoarticolari».

Oggi, però, esiste un nuovo modo per controllare il comportamento correlato agli ormoni sessuali e la fertilità: la sterilizzazione medica.

«Consiste», spiega l’esperta, «nell’applicazione, da parte del veterinario e senza alcuna anestesia, di un impianto sottocutaneo che rilascia in maniera lenta e graduale deslorelina. Si tratta di un farmaco che determina variazioni del rilascio di ormoni che agiscono sui testicoli e conseguente blocco della produzione di testosterone. È efficace nei cani di tutte le età, razze e dimensioni e consente di raggiungere l’infertilità a partire dalle sei settimane. Rispetto alla soluzione chirurgica comporta gli stessi benefici, ma è meno invasiva, priva di effetti collaterali e, soprattutto, non è permanente, in quanto completamente reversibile.

«Il cane», conclude Nicoletta Rizzi, non si sentirà privato del suo istinto naturale o devirilizzato, perché il trattamento rispetta l’anatomia e la fisiologia dell’animale, che riacquisterà la sua tranquillità e un rapporto molto più sereno con i suoi proprietari e verso i propri conspecifici. Ha, inoltre, effetti “psicologici” positivi sull’animale: i cani maschi, infatti, tenderanno a ridurre l’aggressività legata alla protezione del proprio ambiente e i comportamenti sconvenienti, come, appunto, la marcatura del territorio con l’urina».

 

Fonte: un articolo di Marco Ronchetto su Ok Salute e Benessere, dicembre 2020
Fonte immagine: File:My dog.jpg – Wikimedia Commons



Sara & Simone

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