Coccinella: portafortuna per l’uomo o per la natura?

Le coccinelle appartengono all’ordine Coleoptera che, con le sue 350mila specie a oggi riconosciute, è quello più numeroso. Gli insetti che ne fanno parte hanno dimensioni diverse: da molto piccoli, 0,5 millimetri, a piuttosto grandi, addirittura più di cento grammi di peso.
Pur essendo capaci di volare, non lo fanno mai per lungo tempo, anzi preferiscono vivere posati su piante piuttosto basse.
Una delle principali caratteristiche che li contraddistinguono è la presenza, spesso, di due paia d’ali, quelle anteriori o elitre più coriacee e colorate, che permettono loro di vivere sotto le pietre o foglie in decomposizione, e quelle posteriori, utilizzate per il volo, di struttura più membranosa. Senza dubbio i coleotteri hanno invaso qualsiasi ambiente anche grazie all’adattabilità che deriva dal loro apparato boccale masticatore, pur se composto da mandibole un po’ primitive.
Il capo è a forma di capsula, con alcune eccezioni nelle quali risulta allungato in avanti formando un rostro. Gli occhi sono composti, anche se piccoli.
Le elitre delle diverse specie di coccinelle hanno colori tutti piuttosto vivaci, che variano dal rosso al giallo, contraddistinti dai tipici pallini neri. Queste colorazioni particolarmente vistose non sono solo caratteristiche di questa famiglia ma o, in realtà, una funzione ben precisa: servono ad avvisare eventuali loro predatori di essere caratterizzate da un gusto davvero sgradevole. 
  • Sono in possesso, infatti, di un’importante e indispensabile arma di difesa: in caso di pericolo, come quando vengono manipolate dagli esseri umani, secernono gocce di emolinfa molto acre che, oltre a lasciare un odore piuttosto sgradevole e intenso che persiste per lungo tempo, è caratterizzato da un tipico colore che lascia macchie su oggetti e indumenti.
Una delle caratteristiche più curiose dei coccinellidi è la loro capacità di adattarsi alle condizioni avverse. Se necessario, infatti, questi insetti possono cambiare il loro regime alimentare diventando, di volta in volta, amanti di liquidi zuccherini, frutti, polline e di… esemplari della stessa famiglia o specie.
La simpatica e utile coccinella non va confusa con la dorifora (Leptinotarsa decemlineata). Quest’ultima fa parte della superfamiglia delle Chrysomeloidea, sempre nell’ordine dei Coleotteri, comprendente più di 40mila specie suddivise in tre famiglie.
Una di queste comprende più di 30mila specie caratterizzate dalla classica copertura alare, o elitra, coriacea e dai colori vivaci, talvolta dai riflessi quasi metallici. Diversamente dalla coccinella, la dorifora si ciba proprio di piante coltivate come cavoli, patate o crucifere, rivelandosi un problema per le coltivazioni di ortaggi…
Altro che portafortuna!

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