Portoni e facciate di palazzi, vetrine e saracinesche di negozi, ma anche dehors di ristoranti e bar, moltiplicatisi con l’emergenza coronavirus: i cani cittadini li adorano per fare i bisognini, tanto che diverse amministrazioni comunali stanno emanando ordinanze restrittive che prevedono multe e impongono ai proprietari di portarsi appresso bottigliette, spruzzatori o altri contenitori d’acqua da versare all’occorrenza sull’urina del loro pet.
Ma, per la serie prevenire è meglio che lavare (la strada), è possibile educare l’animale a fare la pipì solo nei luoghi consentiti.
- «Innanzitutto, però», spiega l’istruttrice cinofila Raffaella Gallo, cofondatrice dell’asilo per cani Bauclub a Milano (bauclub.it), «bisogna capire il motivo per cui il cane fa la pipì, un ragionamento che verte su due livelli. Il primo riguarda l’alimentazione: pasti non bilanciati possono provocare problemi di vescica. Occorre, quindi, rivolgersi al veterinario per accertamenti dal punto di vista nutrizionale e della salute in generale. Il secondo è, invece, comunicativo, in quanto i cani adulti utilizzano la pipì anche per comunicare con gli altri loro simili e con noi.
Quando li portiamo in passeggiata, le prime due o tre pipì saranno sicuramente fisiologiche, mentre quelle successive sono per marcare il territorio o una risorsa (per esempio, un albero o un lampione che considera suo) oppure per presentarsi al simile che vede dall’altra parte del marciapiede».
Una volta compreso il il perché del comportamento, si agisce di conseguenza. «Se è un discorso di salute», prosegue l’esperta, «bisognerà portare fuori spesso il cane e stare attenti alla sua alimentazione. Quando urina in un posto corretto, va premiato con un “bravo”, una carezza o del cibo. Tecnica, questa, ottima anche se si possiede un cucciolo, portandolo nei primi tempi fuori ogni due o tre ore in modo che impari a non sporcare in casa».
Nel caso, invece, del cane adulto sano che «comunichi» ovunque con la pipì, occorre cercare di prevenirlo anziché sgridarlo mentre fa. «Nel momento in cui un cane, soprattutto maschio, annusa qualcosa (segno anticipatore che probabilmente vi urinerà sopra)», consiglia Raffaella Gallo, «occorre fare passi in avanti e chiamarlo per convincerlo a venire nella nostra direzione, premiandolo se ubbidisce.
La tecnica più semplice è insegnare all’animale che può fare la pipì nei punti in cui si lascia il guinzaglio più lungo e non in quelli in cui lo si tiene più corto, avendo magari l’accortezza di mettersi al centro del marciapiede, lontano da pali, alberi e altri punti prominenti.
Se il cane è di taglia piccola, dopo che ha fatto le pipì fisiologiche nei posti giusti, lo si può prendere in braccio o tenere in una borsa, per rimetterlo in terra quando magari si arriva al parco».
Fonte: un articolo di Marco Ronchetto, tratto da Ok Salute e Benessere, ottobre 2020
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/search/pipe/
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