Attenzione ai forasacchi: nemici delle orecchie (e non solo)…

Attenzione ai forasacchi. Con la primavera, e fino al tardo autunno, oltre ai parassiti i nostri pet si trovano a fronteggiare un altro nemico insidioso: i forasacchi.

Le ariste (filamenti sottili) delle graminacee selvatiche che fioriscono a primavera e che, poi, vanno incontro a essiccazione e dispersione ambientale «per la loro particolare struttura», spiega Alessio Arbuatti dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI), «possono penetrare tra le dita, nella cute e nelle orecchie dell’animale, provocando, oltre al traumatismo diretto, infiammazioni e favorendo lo sviluppo di agenti patogeni».

I danni rischiano di essere importanti in tutti i siti, tra i quali l’orecchio, «un organo estremamente complesso che per i quattrozampe significa non solo udito, ma anche comunicazione intraspecifica, termoregolazione e senso dell’equilibrio».

I forasacchi, infatti, sono tra le cause dell’otite esterna, la quale, «se non ben curata, progredisce in otite interna fino ad arrivare al timpano, che può perforare, e a profondità ancora maggiori».

  • I più colpiti, per la loro abitudine alla passeggiata, sono i cani e non solo con orecchie naturalmente alte, ma «anche quelli a orecchie basse, perché il forasacco può non entrare direttamente, ma agganciarsi prima sulla faccia interna del padiglione».

È perciò importante controllare sempre il pelo, gli spazi interdigitali e l’orecchio dell’animale, soprattutto dopo l’uscita, fermo restando che sono fondamentali le visite periodiche dal veterinario, «il quale darà consigli anche sulla toelettatura in base alla specie e alla razza del pet. Ovviamente assolutamente da evitare le cure fai-da-te».

 

Fonte: “Attenzione ai forasacchi” è un articolo di Marco Ronchetto tratto da Ok Salute e Benessere, maggio 2020 con la consulenza di Alessio Arbuatti dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI)
Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/strocchi/21672535558

 

 

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