Le malattie che il cane può passare al suo padrone sono sostanzialmente di due tipi: cutanee e intestinali.
FUNGHI SULLA PELLE
Durante le sue passeggiate quotidiane, l’animale ha occasione di incontrarsi con altri cani, a volte anche con esemplari randagi, che possono essere portatori di varie specie di dermatofitosi, e provocare micosi, cioè i funghi della pelle. Sull’animale, le micosi si manifestano con perdita di pelo a chiazze e prurito: ma soprattutto possono contagiare l’uomo con una certa facilità. Quindi, è bene portare subito il cane dal veterinario, quando si verificano i primi sintomi.
Come cura verrà avviata una terapia antimicotica a base di lozioni e di pastiglie.
- Sull’uomo, le stesse micosi si manifestano con macchie rosse di forma rotonda, con i bordi in rilievo, particolarmente pruriginose. Attenzione: le spore di questi funghi si propagano con grande facilità, ed è quindi buona norma tenere protetta la parte colpita, per tutta la durata del trattamento (che di solito è di almeno tre settimane).
INFEZIONI NELL’INTESTINO
Il cane può trasmettere all’uomo anche il mal di pancia, perché non è raro che sia portatore di salmonelle e di altri microrganismi che provocano infezioni intestinali.
Per evitare che ciò accada è molto importante – come regola generale – lavare sempre le mani dopo aver toccato il cane o gli oggetti con i quali viene a contatto, e non sottovalutare gli episodi di diarrea e vomito dell’animale. Per eliminare ogni dubbio, è sufficiente un’analisi delle feci del cane: una volta stabilito il batterio responsabile dell’infezione, il veterinario può prescrivere la cura più adatta.
Gli ascaridi sono parassiti che vivono nell’intestino dei cani, cibandosi del suo stesso nutrimento, e causando coliche, vomito e diarrea. Si tratta di vermi biancastri, lunghi circa 5-10 centimetri, a forma di “spaghetto”.
- Dal momento che possono essere trasmessi all’uomo e ad altri animali, è molto importante esaminare periodicamente gli escrementi del cane e “sverminarlo” non appena si nota la presenza dei parassiti.
Fonte: un vecchio numero di Benefit, febbraio 2003