Con i giusti accorgimenti, l’educatore e l’istruttore cinofilo sono in grado di migliorare la convivenza tra l’uomo e il suo cane e tra il cane e i suoi simili. Chi si rivolge a questi professionisti vuole avere la sicurezza di non incorrere in episodi spiacevoli (e incalcolabili danni).
La formazione
Non ci si può improvvisare e la sola passione non basta per svolgere questo lavoro. Occorre conseguire un attestato dopo aver intrapreso un percorso formativo.
- Tra i corsi più accreditati quelli promossi dall’Apnec (Associazione nazionale professionale per educatori cinofili), dall’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana), ma ci sono anche una laurea in Tecniche di allevamento del cane di razza e di educazione cinofila all’università di Pisa, il master per istruttori cinofili dell’università di Parma, la Scuola per istruttori riabilitatori di Siacr (Sisca).
- Chi volesse arricchire il proprio bagaglio di competenze, inoltre, può seguire un corso per discipline cinosportive.
Le possibilità di impiego
Il personal trainer può lavorare in ambito privato, per singoli proprietari o famiglie che vogliono migliorare la gestione dell’animale.
- Talvolta, lavora con enti e istituzioni come canili, scuole, Forze armate e protezione civile o in collaborazione con il medico veterinario esperto in comportamento animale laddove ci siano problemi più complessi da affrontare.
Fonte; estratto da un bel servizio Lorena Bassis, con la consulenza della dottoressa Maria Chiara Catalani, medico veterinario esperto in comportamento animale e presidente Sisca (Società italiana scienze del comportamento animale) – tratto da Viversani e Belli, 19/07/19
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