Ornitorinco: quando il radar sostituisce gli occhi!
Per anni gli scienziati si sono chiesti come l’ornitorinco riuscisse a cacciare di notte, in acque torbide, con occhi, orecchie e narici chiuse. Finalmente, i ricercatori hanno capito che si basa sugli impulsi elettrici emessi dalle sue prede.
Il suo becco è coperto da circa 40.000 elettrorecettori, che lo aiutano a localizzarle. Dal momento che tutti gli animali producono campi elettrici, quando l’ornitorinco scava nel fondo di un corso d’acqua con il suo becco, gli elettrorecettori percepiscono le debolissime correnti elettriche, che gli consentono di distinguere gli organismi viventi dagli oggetti inanimati.
Fonte: Amici di Casa, febbraio 2019
Alla scoperta dell’ornitorinco