Oasi naturalistiche: le oasi italiane del WWF!

Entro i confini nazionali sono presenti decine e decine di Oasi di straordinaria bellezza, nelle quali si tutelano ambiente e biodiversità, un patrimonio di preziose riserve in cui far prosperare flora e fauna autoctone, e non solo.

L’Arca di Noè intende allora far scoprire ai suoi lettori tali meraviglie, proponendo in questo e nei prossimi numeri delle splendide mete distribuite dal nord al sud del nostro Paese. Non mancheranno anche diversioni all’estero, per sapere qualcosa di più, per esempio, sui grandi parchi africani e nordamericani.

  • La prima tappa del nostro viaggio è assolutamente tricolore e ci conduce al Bosco di Vanzago, un’area protetta distante poco meno di 25 chilometri dalla zona nord-ovest di Milano. Estesa per circa 200 ettari, negli anni Settanta del secolo scorso l’area fu donata con lascito testamentario al WWF dal suo ultimo proprietario, il commendator Ulisse Cantoni, con l’esplicita volontà di farne quel che è oggi: un inno alla Natura!

IL SILENZIO REGNA SOVRANO
Il visitatore ne coglie immediatamente l’anima potentemente silvestre e l’amore riversatovi da chi se ne prende cura. Il silenzio regna sovrano, al massimo intercalato dai canti e dai cinguettii delle tante varietà di volatili che ne hanno fatto il loro habitat. Anche la luce è sommessa, filtrata dalle foglie degli innumerevoli alberi che coprono l’Oasi.

Percorrere i suoi sentieri, però, lungo i quali campeggiano cartelli che descrivono le piante e gli animali che ospita, richiede tassativamente l’accompagnamento di una guida. Di norma nei giorni feriali l’accesso, solo su prenotazione, è riservato agli studenti e ai gruppi. Ai singoli e alle famiglie sono invece destinati i week-end.

Sono limitazioni solo apparenti, perché il cicerone a cui ci si affida è il battistrada di una passeggiata che tocca tutti i punti più interessanti della riserva, di ognuno dei quali vengono svelati segreti e peculiarità. È il caso di due pittoreschi laghi, nelle cui acque vivono pesci, anfibi e rettili, come la testuggine palustre, mentre le sponde sono popolate di anatre, martin pescatori, aironi e germani.

  • In determinati periodi dell’anno, poi, l’Oasi offre asilo a molte varietà di uccelli migratori nel corso dei loro voli di spostamento.

 

Fonte: estratto da un bel servizio di Giacomo Villanuova su L’Arca di Noè, dicembre 2017




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto