In rete si trovano tanti video di bimbi, anche piccolissimi, che abbracciano il cane o il gatto, ci giocano senza freni, dormono con lui. Ma animali e neonati possono stare insieme senza rischi?

SE HAI UN CANE

«Tutto dipende dal carattere dell’animale», afferma l’educatrice cinofila Loredana Salier (lazampasulcuore.it). «Se rimani incinta e sai di avere un cane che non ama i bimbi, rivolgiti al più presto a un educatore. Se invece il cane è stato abituato sin da piccolo a interagire con i “cuccioli d’uomo”, i rischi sono minimi: non farà del male al neonato e sarà anzi affettuoso e protettivo. Due le regole da rispettare.

  • La prima è non lasciare mai il bimbo solo col cane: potrebbe fargli involontariamente del male, magari con una zampata o con comportamenti irruenti.
  • La seconda: anche il cane deve essere protetto, perché i bimbi possono stressarlo. L’adulto deve allora intervenire allontanando o contenendo il piccolo, per esempio guidandogli la manina in modo che accarezzi il pet senza tirargli il pelo. Se esasperato, anche un cane mite può reagire e arrivare magari a mordere il piccolo molestatore».

SE HAI UN GATTO

Anche il micio ha più possibilità di amare i bambini se ha interagito con loro da cucciolo. «Determinante è comunque l’indole: alcuni mici adorano i bimbi, altri ne sono infastiditi», spiega la consulente comportamentale Sonia Campa (pet-ethology.it).

  • «Quando il neonato arriverà a casa, il gatto lo osserverà e poi vorrà avvicinarsi. Se è un micio riservato, si limiterà a studiarlo per poi magari decidere di starne alla larga. Se è affettuoso, potrà dormire col bimbo o accoccolarsi accanto a voi mentre allatti. Molti genitori non lasciano che il micio si avvicini al figlio: in realtà sino a circa il quarto mese di età non ci sono rischi, perché il bimbo è troppo piccolo per fare del male al pet e quest’ultimo non avrà quindi motivo di reagire per difendersi. Per contro, un gatto sgridato ogni volta che si avvicina al neonato faticherà a creare una buona relazione con lui e diventerà ansioso, magari manifestando il disagio con depositi di pipì fuori dalla lettiera. Il rischio di graffi da autodifesa sale quando il bimbo inizia a gattonare: insegnagli a rispettare l’animale e prepara delle cucce sopraelevate (su mensole o mobili), dove il gatto possa se necessario rifugiarsi».

 

Fonte: un bell’articolo di Laura Zoccoli, tratto da Starbene, 15/01/19

 



Sara & Simone

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