Gatto: un cacciatore solitario!

Discendente diretto dei primissimi carnivori, il gatto è geneticamente mangiatore di carne da almeno 60 milioni di anni ed è un predatore, si procura cioè il cibo cacciando le prede. È essenziale tenere presente questa sua natura per comprendere molti dei suoi comportamenti.

Indipendente e individualista 

I felini prediligono un tipo di caccia solitaria che si basa essenzialmente sull’agguato, sullo scatto e sulla rapidità dell’inseguimento.

  • Il gatto ha sviluppato un modo di intendere la caccia assai indipendente e individualista, che lo porta a dominare gli animali più deboli, e a evitare quelli più forti. Inoltre, da bravo cacciatore solitario, ha sviluppato una straordinaria abilità nel comprendere (attraverso l’attenta osservazione e il ricordo delle esperienze), i punti di forza e i punti deboli delle sue prede e degli altri individui in genere, comportandosi di conseguenza.

Per la propria sopravvivenza è stato dunque di fondamentale importanza affinare al massimo le capacità di muoversi in modo assolutamente indipendente, e di saper prendere decisioni e assumere comportamenti diversi a seconda delle particolari contingenze.

Caccia, e gioco

È naturale che l’addomesticamento del gatto abbia modificato in qualche modo alcune sue tendenze naturali. Il gatto, soprattutto se randagio, ha imparato a cibarsi di rifiuti nei centri urbani e a vivere in comunità di individui. L’ampia e costante disponibilità di cibo, nonché la sostanziale assenza di pericoli reali per quei gatti che vivono in abitazioni, hanno ulteriormente favorito la tendenza alla vita di gruppo, rendendo flessibili i suoi modelli di comportamento naturali.

  • Ciò nonostante, non dimenticate che il vostro gatto è molto più simile ai leoni o alle tigri di quanto voi immaginiate, e che l’istinto per la caccia è assolutamente intrinseco nella sua natura, al punto da essere svincolato dalla “fame” e anche dall’effettiva possibilità di catturare e uccidere una preda.

Questo è uno dei motivi per cui il gioco, che rappresenta un allenamento e una simulazione della caccia, è così importante per il micio. Il vostro gatto, dunque, solo raramente caccia per cibarsi. Se porta a casa una preda ancora viva, non rimproveratelo: il suo trofeo, molto probabilmente, vuole essere un regalo per voi. Gratificatelo senza eccedere, prima di rimuovere (e magari salvare) la sua vittima.

 

Fonte: Gatti come Noi, Calendario 2018 – Demetra 

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