Qualunque sia la destinazione prescelta, per il cane e, in alcuni casi, anche per il gatto, sono fondamentali alcuni trattamenti antiparassitari.
I parassiti più comuni sono quelli esterni (quali pulci, zecche, acari), ma anche quelli interni (vermi tondi e piatti). Per chi resta in Italia, è bene ricordare che tutto il bacino del Mediterraneo, compreso Sardegna, Isola d’Elba, Argentario, Sicilia e tutto il Sud è endemico per la leishmaniosi canina, una malattia causata dalla puntura del pappatacio, un piccolo insetto simile alla zanzara.
Se ci si reca in queste zone, prima di partire è indispensabile provvedere all’applicazione di appositi antiparassitari concordati con il veterinario curante. Verranno proposti, a seconda dei casi, trattamenti spray, spot-on (sotto forma di gocce da collocare tra le scapole) o collari che agiscono come repellenti per il pappatacio. A scopo preventivo, in ogni caso, è sempre consigliabile non fare uscire il cane nelle ore del tardo pomeriggio e non farlo dormire all’aperto di notte, ossia nelle fasce orarie in cui l’insetto è più attivo.
- In Pianura Padana, invece, il rischio è la filariosi cardiopolmonare, malattia parassitaria molto diffusa e pericolosa che si può prevenire con una profilassi per via orale o iniettiva, nel periodo a rischio (inizio primavera-fine autunno), secondo indicazioni del veterinario.
Fonte: tratto da Casa in Fiore, luglio 2018
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