Da sempre si pensa che l’osso sia un alimento gradito e utile al cane. Oltre al piacere che gli dona rosicchiarselo, contribuirebbe a mantenere puliti bocca e denti, allontanando la placca batterica e il tartaro.
In realtà, nelle ossa si possono accumulare molte sostanze tossiche (in primis l’ossitetraciclina, un antibiotico largamente utilizzato negli allevamenti intensivi), che provocano, tra gli altri sintomi, prurito al collo e al fondo schiena, pelo opaco, arrossamenti, lacrimazione, desiderio d’erba, vomito a digiuno, flatulenza, diarrea e talvolta anche forfora.
Inoltre, c’è il rischio che l’osso si conficchi nella gola o nell’esofago o che causi occlusioni e perforazioni.
Senza dimenticare i fecalomi (gli ammassi di feci disidratate) che richiedono anche l’intervento del veterinario.
Fonte: estratto da un servizio di Alice Neri su Vero Salute, febbraio 2018, con la consulenza dei veterinari Dogalize