Proteggeteli dal gelo invernale con tanta paglia nelle cucce…

Quando il “generale inverno” sopraggiunge portando con sé inversioni termiche repentine, diventa necessario proteggere i nostri gatti e i nostri cani che vivono all’esterno sia di giorno sia, soprattutto, di notte.

Le coperte sono inutili 

I gatti, in virtù della loro indipendenza, sono facilitati in questo senso e riescono molto spesso a rifugiarsi nei posti meno freddi, come gli angoli dei nostri giardini, vicino alle canne fumarie delle caldaie o dei camini.

Più sfortunati, invece, sono i cani, in particolar modo quelli anziani che vivono nei recinti all’aperto, poiché, non essendo per loro possibile spostarsi alla ricerca di un luogo più protetto, possono essere colpiti da ipotermia (l’eccessivo abbassamento della temperatura corporea) e morire nell’arco di una sola notte.

  • Fondamentale è quindi garantire a tutti un riparo ben coibentato e riempito di abbondante paglia di frumento o di orzo, reperibile a basso costo in qualsiasi allevamento di vacche o di cavalli.
  • Le coperte non servono a molto per vincere il freddo, in quanto isolano l’animale dal pavimento ma non sono in grado di conservare il calore del suo corpo.
  • La paglia, al contrario, grazie alla camera d’aria contenuta negli steli di questi cereali, ha un ottimo potere isolante e una inerzia termica che consente di conservare nel tempo un buon tepore, costituendo un letto accogliente e apprezzatissimo da tutti gli animali, soprattutto quando fa freddo o piove molto. Basta guardare con quale gioia, non appena vedono il nuovo giaciglio, saltano nella cuccia e iniziano a rigirarsi su se stessi cercando di crearsi rapidamente una tana.

La pappa fa la differenza

È importante che la paglia venga conservata secca e asciutta in un grosso sacco di plastica e cambiata frequentemente perché, venendo a contatto con l’animale bagnato dalla pioggia o dalla brina, assorbe naturalmente la sua umidità, perdendo di conseguenza il naturale grado di coibentazione.

Non dimentichiamo, infine, che un maggiore apporto di proteine (27-28 per cento) e di grassi (15-16 per cento) nella dieta può aiutare molto il nostro animale a incrementare la produzione di energia a lui necessaria per riscaldarsi più facilmente.

Fonte: un articolo del veterinario Nico Tavian, tratto da Gente 20/12/16

 

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Sara & Simone

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