Riconosciuto dal Governo giapponese addirittura come “Monumento Nazionale Vivente”, lo Shikoku o Shikoku Ken è una delle sei razze di cane tipo spitz più antiche del Paese, nonché la più rara. In Giappone si contano, infatti, non più di 6-7 mila esemplari con circa 300 nuovi nati all’anno.
Originario dell’isola omonima, questo cane era anticamente distinto in tre linee, classificate a seconda del territorio: Hongawa, Hata e Awa, quest’ultima scomparsa già ai tempi delle Guerre mondiali. Oggi in realtà esiste un’unica varietà di Shikoku, derivata dalla mescolanza delle tre, che ricorda nell’aspetto altre razze giapponesi come lo Shiba Inu e l’Akita Inu.
Lo Shikoku, tuttavia, ha qualcosa di unico e selvaggio che, a guardarlo, fa pensare al lupo. Con il “cugino” selvatico, inoltre, ha in comune alcune doti fisiche e caratteriali: l’energia, l’intelligenza e il bisogno di un branco ben strutturato.
L’arrivo dello Shikoku in Europa è storia recente: solo vent’anni fa, infatti, il primo esemplare lasciò il Giappone per il nostro continente grazie alla perseveranza di un’allevatrice olandese, Egitte Van Veghel. Negli anni a seguire la donna importò altri sei cani e iniziò ad allevarli; i primissimi cuccioli nacquero al di fuori dello stato nipponico nel 2001. In Italia questa razza arrivò a dieci anni di distanza e la prima cucciolata risale a 5 anni fa.
La volontà di importare la razza, comunque, esula dalle sue capacità di abile cacciatore: oggi lo Shikoku è anche un cane da compagnia. Vivace ed energico è, in realtà, un cane molto attento, fedele ed equilibrato, affettuoso ma non appiccicoso. Giocosa e amante del contatto fisico, questa razza cerca di interagire, a volte un po’ rumorosamente, anche con gli altri cani, cercando di stabilire una relazione e, spesso, di prendere il controllo.
Per questo suo temperamento un po’ irruento e dominante è sempre consigliabile, addestrarlo fin da cucciolo a socializzare in modo corretto.
È facile rimanere affascinati dalla forza, dall’eleganza, dalla grande vitalità e dall’intelligenza di questo cane, tuttavia non bisogna cedere a una scelta “di pancia” perché per averlo è necessario garantirgli la possibilità di fare molto esercizio fisico.
Di natura selvatica, lo Shikoku ama infatti stare all’aperto in tutte le stagioni, incurante delle intemperie — la pelliccia dotata di fitto sottopelo lo protegge dal freddo (d’altronde è un cane di montagna) — e fare lunghe passeggiate possibilmente tra boschi e prati.
Muscoloso e scattante, è un cane forte e instancabile che richiede poche cure estetiche e veterinarie, ma attenzione, ha bisogno di avere tanto tempo per sfogare la sua energia. In casa, tuttavia, è molto tranquillo e si adatta ai ritmi del padrone.
Non è un golosone e difficilmente elemosina cibo fuori pasto, anzi è piuttosto diffidente verso le offerte di alimenti che non conosce. Ama in particolare il pesce e non disdegna qualche pezzo di pane.
Lo Shikoku è un cane tipo spitz con tre possibili colorazioni: rosso e nero (sesamo), prevalentemente rosso (sesamo rosso) e prevalentemente nero (sesamo nero). Può avere inoltre marcature bianche, le cosiddette “Urajiro”, sul ventre e sul muso.
Simile all’Akita Inu ma più piccolo, raggiunge al massimo i 18-20 kg di peso, ha la coda arrotolata a falce e le orecchie a punta.
Fonte: tratto da un bel servizio di Claudia Fachinetti su “L’Arca di Noè”, dicembre 2017
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