Il fenicottero rosa è l’unica specie di questo genere che nidifica in Europa.
Risalgono agli stessi anni della sua recente comparsa in Sardegna i primi avvistamenti in altre aree italiane, lungo il Delta del Po, in Puglia, Sicilia e Toscana. È presente anche in Francia (Camargue), Spagna, Turchia, Albania, Grecia, Cipro e Portogallo. Al di fuori dell’Europa, vive in Africa e Asia meridionale.
A Cagliari i fenicotteri vengono chiamati “Sa Genti Arrubia“, il popolo rosso, per la colorazione tipica del piumaggio, che diventa più intensa con l’avanzare dell’età e deriva dalla dieta a base di carotenoidi: i fenicotteri si nutrono infatti di alghe e piccoli crostacei (Artemia salina in particolare) che contengono questi pigmenti.
Animali longevi (possono raggiungere i 30 anni), danno alla luce in media un pulcino per coppia.
- A Molentargius solo il 50% dei nati riesce a spiccare il volo, a causa dell’alto tasso di predazione, a opera soprattutto del gabbiano reale. Ciononostante, il numero di esemplari è quadruplicato negli ultimi quattro anni, grazie anche all’intervento dell’uomo che garantisce un regolare approvvigionamento idrico e scongiura le inondazioni dei nidi con un oculato controllo dei livelli delle acque.
Un esempio virtuoso di perfetta convivenza, auspicabile anche per altre aree del Paese, dove la natura è spesso minacciata da una presenza umana invasiva e irrispettosa dei delicati equilibri.
Fonte: tratto da un servizio di Dario Ronzoni su “L’Arca di Noè”, dicembre 2017