Il benessere del pet passa attraverso una sana e corretta alimentazione, e questo in Italia lo sa bene il 95% dei proprietari, come evidenzia un’indagine commissionata da Royal Canin alla società di ricerche Squadrati per la campagna «Diciamoci la verità».
Cani e gatti, però, non sono esseri umani, così anche le loro esigenze nutrizionali non sono paragonabili alle nostre.
- «Mentre l’uomo ha bisogno di assimilare maggiormente carboidrati (circa il 60% della nostra alimentazione), il cane ne ha bisogno in misura inferiore (circa il 30%) e il gatto ancora meno (circa il 25%)», spiega Antonio De Biase, veterinario Royal Canin. «Anche il bisogno proteico è diverso: per l’uomo equivale a circa il 10% della sua alimentazione quotidiana, mentre per il cane si arriva al 30% e per il gatto sale al 40%».
Gli amici a quattro zampe hanno, poi, un numero significativamente inferiore di papille gustative rispetto a noi e difficilmente vengono attratti dai sapori, bensì dal profilo aromatico degli alimenti: sono la forma, la dimensione e la consistenza, unitamente all’elevata qualità delle materie prime selezionate e utilizzate, a determinare l’appetibilità di un alimento.
Esistono, poi, falsi miti da sfatare, come il ritenere che la carne fresca sia migliore di quella disidratata.
«In realtà», sottolinea l’esperto, «la carne disidratata è semplicemente una fonte più concentrata di sostanze nutritive. Il processo di disidratazione della carne permette, infatti, di eliminare circa il 75% dell’acqua presente e di contrastare la presenza di eventuali batteri, virus o parassiti». O la convinzione che il mais venga usato negli alimenti come semplice riempitivo quando, invece, «è uno dei pochi ingredienti che contiene contemporaneamente proteine, carboidrati, grassi, minerali, vitamine e fibre, con ottime caratteristiche nutrizionali».
Fonte: un articolo di Marco Ronchetto su Ok Salute e Benessere di luglio/agosto 2017